domenica 6 gennaio 2013

KAIRO (PULSE)


E se un giorno le anime dei morti non avessero più spazio nel posto dove vanno a stiparsi dopo la vita terrena? Probabilmente sarebbero incazzate nere e cercherebbero spazio altrove...e dove se non sulla Terra che già avevano abitato da vivi, ovviamente? Per liberarsi dei vivi è sufficiente spostarsi con scattini tipici da horror giapponese da una connessione internet all'altra, far loro un po' di lavaggio del cervello e spingerli al suicidio.  Per il vivi, l'unico modo di difendersi è chiudersi in una stanza sigillata da nastro adesivo rosso, dove probabilmente dopo un po' si morirà da fame, ma a questo non c'ha pensato nessuno e tanto nel film schiattano tutti ben prima che possa sopraggiungere anche un po' di languorino. Kairo, che non è il Presidente del Toro e nemmeno la capitale egiziana, è un film che, sissignori, c'ha fatto cacare sotto. Tipo che ci siamo anche mezzi arrampicati sul divano ad un certo punto, controllando che non ci fossero manine ossute sotto al medesimo.

Voto 7 e 1/2: la versione americana, Pulse, sta a Kairo come il Grisù, il Drago Pompiere sta a Carrie, lo Sguardo di Satana..


1 commento:

  1. Uuuuuhh, mi ricordo di questo! Era carino! :D La fine è un pò "meh" come tanti film horror asiatici, ma da guardare assolutamente! :3

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